Requisito primo per AMARSI è conoscersi: posso amare (o rifiutare) qualcosa che non conosco o che conosco parzialmente?
Farlo significa fermarsi a dei pregiudizi.
Se dovessi valutare il cibo solo dal suo aspetto probabilmente scarterei molte pietanze perché il colore non mi piace, l’aspetto ricorda qualcosa di brutto, o l’odore è troppo acre. Approfondendo la conoscenza, però, potrei scoprire che quell’alimento ha dei principi nutritivi fondamentali oppure in cottura perde il sapore che non mi piaceva, che magari può essere utile per tenere lontano alcuni insetti fastidiosi.
La conoscenza, quindi, mi permette di migliorare la possibilità di valutazione e di valorizzare gli aspetti positivi che potevano essere prima nascosti.
Anche quando si porta l’attenzione su se stessi è importante attivare un processo di conoscenza: spesso ci sono molte cose che non vediamo o che vediamo velatamente e distorte e che modificano la nostra conoscenza di noi stessi.
Un aspetto primario per questa esplorazione personale, soprattutto di quella parte di noi più intima, riguarda il panorama interiore. Un mondo immenso che, seppur sia impalpabile, è altrettanto concreto quanto il panorama fisico-esteriore.
Purtroppo, seppur questa componente ci appartenga fin dalla nostra creazione, nessuno ci insegna ad avere un rapporto equilibrato con il nostro lato interiore. La conseguenza è che difficilmente sviluppiamo la capacità di cogliere i messaggi che il nostro mondo mentale, emotivo e fisico-interiore ci manda: perdiamo una parte importante di noi stessi e non riusciamo, quindi, a creare una vita che ci rispecchi completamente: se sono sempre stato abituato a guardarmi in uno specchio deformante, sarò convinto di essere strutturato come l’immagine che conosco. E quella sarà l’immagine che porterò nel mondo!
Spesso a ciò conseguono comportamenti inadeguati: non sapendo esattamente che direzione prendere ci sentiamo confusi e alla deriva o, all’opposto, ci ostiniamo in direzioni che, alla fine, risultano molto distanti da ciò che vorremmo.
Imparare ad ascoltare e tradurre i messaggi interiori rappresenta un primo passo verso la conoscenza di sé. È lo strumento che permette di scandagliare i fondali della conoscenza di sé e che attiva un processo di valutazione reale: se conosco, posso comprendere e accettare; se conosco posso amare.
Seppur questa capacità non sia stata coltivata è possibile ristabilire un rapporto con le nostre percezioni.
L’obbiettivo del primo incontro di “la prima medicina: AMARSI” è proprio questo. Imparare ad ascoltare le proprie comunicazioni interiori, riconoscerle e comprendere la loro importanza e come utilizzarle per migliorare l’amore per se stessi.
La prima medicina: AMARSI – ascoltarsi – by Davide Tamanini is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License.