Da quasi un anno non scrivo più su questo Blog.
da quasi un anno le mie risorse si sono concentrate altrove. Nuove direzioni. Nuovi sogni. Tanti progetti. Mete raggiunte e nuove strade imboccate.
Un anno ricco, denso, colmo di emozioni, persone, situazioni. Un anno ricco di vita.
365 giorni possono essenzialmente passare in due modi; due macro dimensioni tra le quali ognuno di noi può scegliere la posizione da assumere.
Possiamo accogliere o rifiutare.
Rifiutare spesso è facile. Ci si arrabbia con la vita oppure ci si ritira, si demandano le responsabilità agli altri colpevolizzando, a volte mistificando così da poter dire: e’ irraggiungibile, non potrò mai riuscire. Ci sono molti modi di rifiutare gli eventi, le persone, le cose e ognuno di noi può assumere varie sfumature di rifiuto.
Per lunghi anni la mia posizione è stata quella del rifiuto. Ho assunto varie posizioni, ognuna a seconda della situazione. Non per cattiveria (nessuno lo fa per cattiveria). Semplicemente nel vivere avevo assunto delle convinzioni. Per paura, per incapacità di reagire, per induzione…
Il risultato, qualsiasi sia la motivazione alla base, è sempre il medesimo: si crede di vivere ma in realtà non si costruisce nulla. Non nel senso che non si producano effetti, no di certo! Effetti se ne possono produrre, tanti, reali, concreti e lucenti! Ma se questi non rappresentano la nostra forma risultano vani, insoddisfacenti…addirittura a volte frustranti! Agiamo perchè pensiamo di DOVER fare, di dover essere, di dover somigliare a…
Poi un giorno ci si rende conto di aver costruito un mondo evanescente, un ologramma. E la peggior cosa è che sembra così reale da illuderci che quella sia la realtà.
Dall’altro lato c’è un altra posizione: accogliere!
Accogliere la vita in toto, con i suoi pregi, i suoi difetti, la giustizia e l’ingiustizia, vedere tutto con senso reale, apertura, capendone i movimenti e accettando ciò che il vivere è. Accettando in primis sè.
Questo è quello che mi è successo, o se vogliamo quello che ho costruito. Questo è quello che mi ha tenuto distante da questo blog per quasi un anno, che mi ha tenuto distante dalla musica per quasi un anno. Questo è quello che mi ha permesso, nell’ultimo anno, di creare una realtà totalmente nuova, piena, che mi sta permettendo di esprimermi sapendo cosa esprimere e come farlo. Questo è quello che mi ha dato la chiarezza per affrontare la formazione “abilità della persona: la mente”, di creare il gruppo studio “la prima medicina: AMARSI”, di portare avanti assieme ad alcune splendide persone gli appuntamenti dell’associazione “il SeStante” (www.ilsestanteaps.com), di maturare scelte e direzioni per la vita mia e della mia famiglia concretizzando il matrimonio con Vania, sincero e amorevole coautore del cambiamento, della vita, dello status di coraggio e determinazione che sta alla base di questa nuova realtà che stiamo creando. Questo è quello che sta determinando molti nuovi cambiamenti nelle nostre scelte di vita, nelle nostre relazioni, nelle possibilità infinite che si prospettano davanti a noi. E tutto ciò ha alla base delle scelte, libere, determinate, chiare e perseguite con la leggerezza del sapere che, se la direzione è quella giusta, qualsiasi difficoltà si può affrontare. Costa fatica? SI, tanta. Ma il feedback è immenso. E’ paragonabile (almeno nel mio immaginario) al dolore di un parto. E’ forte, possente, appare immane. Ma una volta attraversato, quando si abbraccia il proprio figlio, una nuova vita, ci si rende conto che la sofferenza era un passaggio obbligato per arrivare ad un valore più grande.
Grazie a chi ci è stato vicino, a chi è accanto adesso, a chi lo sarà in futuro.
Grazie a chi non lo è, non lo è stato e non lo sarà.
Con il tempo potrei scegliere di convertire questo blog e utilizzarlo come punto di riferimento della mia attività di conduzione…in caso vi farò sapere!
> vivete, ridete, siate voi stessi <
Davide
Grazie a te.
😀
Un anno già è passato? Ormai, con tutte le cose che succedono, dovresti scrivere post come questi ogni due settimane! Ti/ci auguro buon proseguimento!
Eheh, in effetti Matteo stiamo tutti correndo per bene!
😉