Succede che per anni vivi un esistenza completamente ignaro di quale senso abbia la tua vita.
Succede che giorno per giorno combatti con i mulini a vento della quotidianità, una successione infinita di problemi, situazioni, vissuti, incontri apparentemente casuali.
Succede che ti poni delle domande ma poiché le risposte tardano ad arrivare rimetti giù la testa e ricominci a rincorrere un altro ideale, un’altra birra, un’altra speranza o un altro paio di scarpe o il nuovo programma tv.
Succede che ogni tanto il peso di tutto questo sembra andare oltre e corri ai ripari con gli strumenti che hai a disposizione. Ma spesso questi strumenti sono inadeguati e anzichè aiutarti ad affrontare quei momenti ti spostano verso dei surrogati.
Succede.
A volte, però, succede che ti fermi. Che resti li, immobile, fermo. Vedi ogni cosa come fosse una cartina geografica molto dettagliata. E comprendi che “la mappa non è il territorio”.
Quando succede non hai risolto la tua vita ma sicuramente non sarai mai più lo stesso.
Ed è lì che inizia il vero viaggio.
Un viaggio in cui macini chilometri con le tue gambe, con la tua fatica, in cui respiri sabbia e godi del sole, scopri fonti di acqua fresca e ti pieghi sotto il peso della pioggia scrosciante. Il tutto vissuto a pieno, a fondo.
E incominci sempre più a ritrovare un senso, un sentore di compimento. Senti pienamente che le tue scelte creano i tuoi risultati e che, giusto o sbagliato che siano, sono solo e solamente tuoi.
Ritrovi il piacere di immergerti nel momento, di aprirti alle esperienze, di donare un po di te e di accettare un po dell’altro. Non smetti di trovare difficoltà sulla tua strada ma puoi affrontarle come passaggi dovuti per raggiungere la tua meta. E in ogni momento, positivo o negativo, puoi scoprire un’occasione per migliorare.
Questa, per la mia esperienza è la crescita.
Un bellissimo cammino che scegliamo di affrontare con spirito di scoperta, coinvolgendoci con tutto ciò che appare dentro e fuori di noi momento per momento. Una possibilità di migliorare conoscendosi sempre di più. E dalla consapevolezza di se applicare scelte e applicarsi per raggiungere gli scopi che ci prefissiamo nel modo giusto per noi stessi ma anche per gli altri.
E in tutto questo, sentire che va bene anche se non riusciamo a rendere reale tutto.
Ecco perché mi è così caro il percorso “abilitá della persona: la mente”. Perché in esso c’è tutto ciò che serve per attivare i principi della crescita. Non importante quanto tu sia o meno preparato o elevato ne quanta sofferenza in questo momento porti con te. Il passo è assolutamente possibile e concreto e in questo esiste un valore inestimabile.
Per la mia vita rappresenta un punto di svolta vitale, direi quasi una rinascita.
Non che fino ad allora sia stato fermo o non abbia costruito nulla. A seguito di un periodo davvero buio ed una fortuita “illuminazione”, avevo chiari molti dei meccanismi che mi impedivano di essere pienamente “me stesso”.
Ma questo non bastava per correggere la rotta. A volte, anzi, era molto frustrante: vedevo chiaramente modalità che al momento giudicavo errate o addirittura imperdonabili ma contemporaneamente continuavo a portarle avanti. E provavo sensi di colpa molto forti per non riuscire a cambiare. Un disastro!
Comprendevo che la mia mente mi giocava dei brutti scherzi. Ma come uscirne?
Devo dire che ho provato molte cose.
Poi, un giorno, sentii parlare del “corso sulla mente di Podresca”. Parlai con alcune persone che lo avevano frequentato, raccolsi informazioni ma sopratutto studiai la vita di queste persone. Apparentemente non c’era niente di diverso da chiunque altro. (E peraltro è proprio così!). Ma restavo molto colpito dal come affrontavano la quotidianità. Come se avessero chiaro il senso del loro viaggio anche quando si trovavano nella tempesta (eh si, le crisi non mancano mai per un buon navigatore!).
Al tempo la mia vita era molto diversa. Iniziavo a risollevarmi da un periodo di depressione che ancora mi attanagliava, passavo da un lavoro ad un altro con periodi di assoluta nullafacenza, sempre in bolletta e incapace di gestire quelle poche lire che entravano; le relazioni sentimentali fallivano una dopo l’altra e anche nelle altre relazioni non ero proprio un asso. Ero un buon musicista ma talmente scollegato da non riuscire a concretizzare più di un decimo del mio potenziale così come molte altre abilitá non trovavano il giusto canale di espressione. Non avevo progetti ne tantomeno la determinazione per portarli a compimento.
Sentivo che non era questa l’esistenza che potevo vivere ma era come se non potessi giocare altro ruolo.
Attesi quasi un anno prima che il corso venisse riproposto nella mia zona. Non sapevo esattamente perché ma c’era una forte attrazione e attesa.
Man mano che affrontavo il lavoro sulle strutture della mente sentivo (ed è quello che spesso mi riportano i partecipanti), dietro la fatica del cambiamento, affiorare sempre maggiore consapevolezza di quanti condizionamenti dentro di me si fossero imprintati. E nasceva una nuova consapevolezza di me, delle mie abilità, dei miei sentimenti, del mio lato oscuro e del mio potenziale. Avanzando con la ricerca, affrontando i problemi cronici, arrivammo poi a conoscere quali fini nella nostra vita ci esprimono veramente. Ciò che mi ha spostato realmente a questo punto è stato il potere di rendere oggettiva e concreta la scelta di realizzare se attraverso dei progetti di vita ben definiti. Vedere in modo chiaro chi sei e come puoi tradurti nella tua quotidianità è un valore inestimabile. Sopratutto quando poi radichi in te la chiarezza di cosa sia la mente e cosa la tua consapevolezza. Quello che ora sto costruendo nella mia vita è il prodotto di questo lavoro raffinato e chirurgico, un percorso articolato ma possibile!
Questo affascinante e complesso viaggio non mi ha reso migliore degli altri, nemmeno mi impedisce di avere difficoltà nella vita. Ma mi ha donato qualcosa di più importante.
In primis mi ha dato la certezza di poter migliorare ogni giorno, di scegliere momento per momento chi essere e di scegliere con responsabilità. So che sono io il timoniere ma anche la barca e se andiamo alla deriva posso correggere la rotta.
Inoltre mi ha donato la comprensione dell’altro, dell’equivalenza di valore che abbiamo e di quanto sia importante la relazione, la comunicazione e il non giudizio.
Un altro importante punto è che ora vedo chiaramente come la vita sia un campo accessibile e neutro, che da e che toglie e che in questo flusso e nella relazione che creiamo con esso c’è la possibilità di dare una grande svolta alla nostra esistenza.
Ci sono altre mille cose che ho ricevuto ma lascio a te la possibilità di scoprirle!
Ora sono passati alcuni anni. Ogni tanto mi fermo, guardo la mia famiglia, il mio lavoro e tutto quello che sto costruendo e mi chiedo se tutto ciò esisterebbe, se non avessi scelto questa strada.
Quello che so con certezza è che abbiamo uno strumento realmente efficace per tornare a governare la nostra imbarcazione, sia essa una zattera o un transatlantico.
Nessuno in realtà è destinato a subire.
Inizia a scegliere, inizia a vivere.
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