Ciao!
Nel corso dei miei incontri mi capita di conoscere molte persone.
La considero una grande fortuna e una possibilità di crescita. Posso dire di conoscere tante belle persone!
Molto spesso mi rendono partecipi dei loro pensieri, delle loro comprensioni, della loro profondità.
Oggi ho deciso (con il suo permesso ovviamente!) di condividere con voi le bellissime parole di una di queste persone: Giorgia Marchesini.
Noi
Una parola. Solo tre lettere eppure quanti significati racchiude.
Tale concetto rimanda all’idea di coppia, famiglia, e presuppone sempre e comunque la compresenza di due entità: io e un altro.
Già partendo con il primo elemento si potrebbe scrivere un’enciclopedia e porsi una miriade di quesiti, da chi siamo, a cosa faccio, da dove veniamo e dove stiamo andando ma forse per semplificare un po’ sarebbe sufficiente dire autenticità.
Eh sì, perché proprio nel momento in cui io sono io, allora ho qualcosa di vero e valido da dare al mondo. Se provo a indossare gli abiti di qualcun altro, sono solo la brutta copia di questo qualcuno, un sosia che come sempre è molto più deludente dell’originale! Ma allora, perché non cercare il modo di più semplice di essere me stesso, l’esser più originale del mondo mantenendo la mia integrità, il mio vero essere, mostrando chi sono, offrendo al mondo il mio più personale e unico contributo?
Troppe volte rivestiamo ruoli, adempiamo a doveri, ricerchiamo consensi immergendoci in attività e comportamenti forzati che crediamo che il mondo ci richieda!
Ma proviamo a pensare di avere davanti una rosa: non ci immagineremmo mai di insistere perché diventi un tulipano; e a un gatto non chiederemmo mai di aprire le ali e volare nel cielo! O ancora un bambino, non ci sogneremmo di aggredirlo dicendogli “ma perché non compili il 730”, “perché non porti a casa lo stipendio”, “perché non installi un impianto elettrico”.
Ok sto estremizzando, ma in realtà sto solo esagerando per farci riflettere su quelle migliaia di occasioni in cui decidiamo di non rispettare il nostro io e ci nascondiamo dietro a stereotipi derivanti da un vivere nella società, convinti che solo adempiendo il nostro compito di bravi figli, mogli premurose, dipendenti diligenti, imprenditori efficienti, madri o padri attenti, allora saremo considerati e soprattutto amati. Queste ultime due parole, nella mia vita sono rappresentate una vera ricerca spasmodica che si trasformava per lo più in un non volere essere ignorata, allontanata, esclusa, evitata e sembra che queste siano le conseguenze di non dimostrarsi all’altezza delle situazioni. Ma cavolo siamo umani, pensiamoci, non ci verrebbe mai da condannare o lapidare qualcuno che ci confida di avere una difficoltà, che ci chiede spiegazioni perché non ha compreso! In realtà dentro di noi saremo comprensivi e ci renderemo disponibili ad aiutarlo con pazienza ammirando in fondo in fondo il coraggio e la sincerità di quella richiesta di aiuto. Ma allora perché non farlo valere anche per noi? Non siamo dei santi e quindi questo trattamento non è nostra unica prerogativa perché siamo in lista di beatificazione e forse potremo riconoscere che è più diffuso di quanto invece non riconosciamo.
Concediamo agli atri di essere benevoli con noi. Se davvero abbiamo una difficoltà, parliamone apertamente, chiediamo aiuto perché, anche dovessimo continuare a nasconderlo, prima o poi la verità emergerà e quella persona se ne accorgerà e a quel punto oltre all’incapacità emergeranno anche accuse di menzogna, falsità e ci sarà un solo e triste esito. Quindi prendiamo la situazione in mano dall’inizio e diamo fiducia alle persone, diamo il beneficio del dubbio che forse le carogne vengono generate proprio da quei rapporti e quelle relazioni poco trasparenti ma che in realtà,(e io ci credo davvero) un cuore lo abbiamo tutti. Forse qualcuno semplicemente lo ha un po arrugginito e allora che magnifica occasione potrebbe essere quella di fargli scoprire che quell’organo ha bisogno di una semplice spolverata.
Senza neanche volerlo sono ritornata all’argomento di partenza, quel famoso noi, eh si proprio perché quando io vivo nel mondo entro a contatto con le persone che mi circondano per i più svariati motivi e che si voglia o meno ammettere, ogni vota si va a definire un nuovo NOI, non solo io e il mio compagno, non solo io e mio marito o figli, ma anche io e la cassiera, io e il benzinaio, io e il postino (ok qui scateno gli incubi maschili), io e il vigile del fuoco (e qui un regalo d’immaginazione alle donne), io e la segretaria in tailleur (uomini, penso anche a voi), ecc.…
E ogni volta sono solo grandi ed entusiasmanti occasioni di scoperta, crescita, miglioramento, sia in un verso sia nell’altro, perché il “noi” non rispetta la regola matematica che 1 + 1 fa 2, ma bensì la somma di queste due anime offre un risultato di gran lunga maggiore che l’affiancamento delle sole due parti prese isolate.
Il mio augurio per te o per meglio dire, per NOI è di credere con fiducua nella magnifica ed esaltante occasione di scoperta e ricchezza che risiede nella compresenza di due anime che aprono il cuore e mostrano la loro essenza piu profonda e con la serenità di incontrare comprensione e compassione per la sfide e le difficoltà che la vita ci ha posto davanti ma anche per la condivisione delle gioie e delle soddisfazioni che la nostra determinazione ci ha fatto raggiungere.
Perché in due, le gioie si moltiplicano e le sofferenze si dividono.
Giorgia Marchesini