La vita richiede spesso una assunzione di responsabilità piena di sé stessi. Non dell’altro, di sé. Se ci si preoccupa della responsabilità dell’altro si passa il tempo a non risolvere le situazioni, a vedere e criticare cosa l’altro fa (o non fa) e tutto sembra molto più confuso, complesso e intramontabile. Il paradosso è proprio che (spesso) per andare verso l’altro (fondamento della vita),non ho bisogno di andare verso di lui ma di espandere me in modo che la mia pienezza arrivi a comprendere l’altro, ad accettarlo, a non pormi in separazione dall’altro ma a diventare una cosa unica…