Matteo Saltori

MATTEO SALTORI

 

Matteo_saltoriSono una persona come tante.

Come tanti prima e dopo di me, vivevo senza farmi troppe domande. La vita accadeva e basta. A volte andava bene, a volte male. In genere, avevo la sensazione che la vita mi sfuggisse, che non controllavo nulla, che le cose mi arrivavano addosso in maniera casuale.

 

Ti è mai capitato?

È una sensazione pessima. Tu agisci e a volte ottieni risultati, altre no, ma nessuna azione ti soddisfa. Fai delle cose e ottieni dei risultati che poche volte sono quelli che ti aspetti. O sono quelli che ti aspetti, ma non ti soddisfano, e non sai perché.

 

Insomma, non era un gran divertimento.

Un bel giorno della mia vita tutt’altro che felice, ho toccato il fondo. Un fondo deprimente, cupo e senza speranza.

So cosa pensi: una volta toccato il fondo, non puoi far altro che risalire.

Balle!

 

Quando ci sono arrivato al fondo, quando ho raschiato il legno del barile, ho scoperto l’amara verità: il fondo non esiste. Non c’è limite a quanto in basso puoi finire.

E uscire dal baratro dipende solo da una cosa: la scelta personale.

 

Vorrei dire che ho trovato la forza di inseguire i miei sogni, di rialzarmi e andare avanti verso la mia meta, ma sarebbe un’altra balla.


Ho fatto quella scelta senza nemmeno sapere bene cosa stessi facendo. Volevo solo smettere di stare male.

 

Non sapevo come fare.  
Allora ho trovato delle persone che ne sapevano più di me e ho seguito le loro indicazioni. Le ho seguite fino in fondo, anche quando mi cagavo sotto, anche quando (e accedeva spesso), non capivo nulla di quello che stavo facendo.


Per alcuni anni ho studiato a testa bassa. Ho seguito tutti i percorsi che mi venivano proposti.  Ho passato più tempo in crisi di quanto non ne avessi mai passato. Ogni giorno scoprivo di me cose che non sapevo. Vedevo comportamenti e atteggiamenti disfunzionali, la cui somma mi aveva portato in fondo al baratro.

 

Ora finalmente potevo correggerli. Ho continuato a fare errori, ma ne ho diminuito l’impatto.


Ho corretto il tiro più e più volte nella mia vita, finché qualcosa è iniziato a cambiare. La vita non era più un caos disordinato, ma cominciava a rispecchiarmi. Le cose che facevo mi davano soddisfazione. La mia vita era diventata interessante.


Magia?

No, per nulla. Nulla di magico,  di iniziatico o per pochi eletti.

La vita, gli esseri umani, hanno una serie di regole. Hanno un loro funzionamento. Anche noi lo abbiamo. Se si va contro quelle regole, se si va contro la nostra natura, è un po’ come guidare contromano: forse arrivi a destinazione, ma alla lunga è possibile che ti schianti. Alla lunga non è detto che ti rimetti in sesto.


Se impari come funziona la vita, come funzioni tu, come funzionano gli altri, le probabilità di condurre la propria vita, anziché farsi condurre, di trovare soddisfazione in quello che si fa, aumentano a dismisura.

Da quando ho cominciato ad applicare le abilità di relazione e a studiare il funzionamento della vita, ora la mia esistenza è molto più ordinata e piena di significato.


Attenzione: il dolore, la confusione, le difficoltà ci sono tutte.
Ma ora la vita la sento mia, e non un evento estraneo che mi capita, che mi arriva addosso senza che possa farci niente. Le difficoltà le posso affrontare, i problemi li posso trasformare in progetti.


Prima avevo una vita fatta di problemi, ora ho una vita fatta di progetti. Prima la vita non mi apparteneva ed era un evento esterno a me, ora la sento mia e la conduco dove scelgo. Prima le cose accadevano per caso, ora scelgo la direzione da prendere.

 

Ti sembra poco?

Ok, ti ho raccontato la storia della mia vita. E adesso? Perché l’ho fatto?
Per un motivo molto semplice: per dimostrarti che cambiare si può. Si può migliorare, si può condurre il treno della propria esistenza da un binario morto a uno vivo e attivo.

 

Si può farcela, anche se si è andati avanti tutta la vita pensando di non farcela.

 

Non occorre essere superman, non è necessario nascere con doti straordinarie. Occorre solo sapere cosa fare e, magia delle magie, volerlo fare.

 

Senza una conoscenza adeguata non si va da nessuna parte.

Senza una scelta responsabile non si va da nessuna parte.

 

La seconda ce la metti tu. Alla prima penso io.